- Pubblicata il 25/02/2008
- Autore: Lucia
In Egitto nel bungalow - Ragusa Trasgressiva
Mi chiamo Lucia ho venti anni e quest’inverno sono stata una settimana al mare in Egitto. Ero con una mia amica, Angela, ed avevamo intenzione solamente di riposarci e prendere il sole. Volevamo tornare abbronzantissime per fare invidia alle nostre colleghe di ufficio e le prime due giornate di vacanze le abbiamo passate ad abbrustolirci lungo la spiaggia che si affaccia sull’albergo.
La terza serata però, mentre eravamo al bar dell’hotel, si avvicinano due animatori: erano bellissimi. Mattia, 24 anni, era biondo, altissimo, ed ha iniziato a parlare con Angela, Alberto, 27 anni, scelse invece me ed io ne ero molto contenta. Io avevo fatto una cura dimagrante eccezionale ed ero in splendida forma. Quella sera mi ero vestita con un abitino leggero quasi trasparente, anche se sulle spalle avevo un golfino perché non c’era caldissimo. Per colpa delle temperatura iniziammo così a bere: io e Angela approfittavamo dei buoni dei due animatori e prendevano superalcolici. “Al massimo dormiamo due giorni – mi diceva Angela – Siamo in vacanza e ci può stare una bella ubriacatura”. Non pensavamo ad altro, nemmeno che i due ragazzi potessero approfittarne. Non avevamo infatti fatto caso che loro, invece di superalcolici, bevevano birra e coca-cola.
Mezze andate, ma ancora in noi, provammo a salutare i due, ma loro insistettero per andare a bere il bicchiere della staffa nel bungalow sulla spiaggia. Io cominciavo a capire, ma cominciavo anche ad essere eccitata ed ero convinta di essere in me per dire anche “no” all’ultimo momento. Angela, invece, appena ci spostammo dal bar cominciò a baciarsi con Mattia e lui le mise una mano dentro la camicetta. “La tua amica è proprio calda – mi sussurrò nell’orecchio Alberto – tu come sei?” Io risposi con un sorriso e lui lo interpretò come un si ed iniziò a baciarmi il collo. A quel punto ero eccitata anch’io e l’alcool stava facendo davvero effetto.
Arrivati al bungalow, aprirono la porta con le chiavi, accesero le luci e cominciarono a spogliarci. Ad Angela sfilarono il vestito in un attimo e rimase seduta su una sdraio solo con reggiseno e mutandine. Alberto mi sbottonò invece solo il vestito e cominciò a palpeggiarmi il seno guardando il suo amico che non aveva perso tempo. Mattia, con Angela che ci stava, li aveva messo il cazzo in faccia e, ridendo, diceva: “ti prendo a schiaffi con la cappella!” “Stai attento che se te lo fermo con la bocca dopo mi sposi”, rispondeva la mia amica stando al gioco. Io ero impietrita dalla scena, Angela era sempre stata molto discreta e non aveva mai parlato di sesso con me, ma la scena era choccante ma terribilmente eccitante. Alberto se ne accorse e con la bocca si avvicinò ai miei capezzoli che aveva tirato fuori dal reggiseno. Un po’ il freddo, un po’ la sua lingua ma erano subito diventati durissimi e cominciavo a respirare affannosamente. “Lucia che ne dici se facciamo la gara a chi lo fa venire prima?”, mi disse ridendo Angela, “Ognuno usa l’arma che vuole”. “Chi mi dà il culo vince. Sborro dopo due secondi” rispose Mattia. “Ci sto – quasi urlò Angela – che si tolse subito le mutande e si mise in piedi di spalle con il sedere rivolto verso Mattia”. A quel punto non potevo fare altro che stare al gioco. La testa mi batteva per i liquori, in mezzo alle gambe ero eccitatissima. “Tu lo fai venire cos’ – dissi alla mia amica – Io scelgo un’altra tecnica e vedrai che non sbaglierò”. Mi chinai sulle ginocchia e cominciai a leccare le palle ed il pene di Alberto. Mattia intanto, dopo essersi messo del bagnoschiuma sul cazzo, entrò gemendo nel culo di Angela. Eravamo uno di fianco all’altra. Angela appoggiata con le mani al muro con Mattia che la pompava da dietro; io, schiena al muro, che facevo un pompino Alberto. Alla fine vinse la mia amica: Mattia quasi urlando venne: “Ti sborro nel culo! Ti sborro nel culo! Eccola, sìì”. Alberto fu invece più signore: “Cucciola, sto venendo, devo uscire dalla bocca?” Per me risponde Angela, ormai spossata dai colpi ricevuti: “Non sborra dentro. La gara sennò non è valida”. Il primo schizzo mi colpi in gola e per poco non vomitai. Poi sentìì caldo fra la lingua ed i denti e quel sapore indescrivibile. Ma Alberto sapeva fortunatamente di buono e di dolce.
Quella fu la prima di una lunga vacanza fatta di scopate e pompini. Da allora, io e Angela, non siamo più le stesse.
napoliforever
lucia continua il tuo racconto
amicooo
brava lucia cosi si fa
lucia del racconto
MUMMIETTA va a rompere 'o cazz a 'nata part!
LA MUMMIA
COMUNQUE HO DECISO DI DIRVELO: MI DO' AI PIACERI DELL'IPPICA, PERCHE' ADORO LA QUINTA COSCIA DEI CAVALLI
LA MUMMIA
COMUNQUE HO DECISO DI DIRVELO: MI DO' AI PIACERI DELL'IPPICA, PERCHE' ADORA LA QUINTA COSCIA DEI CAVALLI
LA MUMMIA
TU CHE SCRIVI CON IL MIO NIK NAME TI SEI AUTODICHIARATO RICCHIONE .....HO SEMPRE DETTO CHE CHI UTILIZZA IL MIO NIK IMPROPRIAMENTE E' UN RICCHIONE A FEMMINUCCIA INFATTI NON HA LE PALLE PER PRESENTARSI ....QUINDI SEI IL CLASSICO RICHIONE AL 100%
LA MUMMIA
SONO FELICEMENTE OMOSESSUALE
O'BARONE
CHI PARLA MALE DEL MIO AMICO LA MUMMIA A DA FA' D'I PACCHE RA MATINA A SERA E POI DEVE BERE SBORRA PER ANTIBIOTIO PER SANARSI DALLA RECCHIONAGGINE CHE HA. DEVI MORIRE BRUTTO COMUNISTA PRENDI CAZZO CHE SEI
brasile
brave e beati loro....li invidio
O'barone
napoliforever si nu ricchion co cul rutt e si ta chiapp ta gia infila' o camion de pacc sguallariat ca tien, perche si nu zuzz spuorc ca vai a lecca e pall re marruchin miez piazza garibaldi.......si nu richion fmnell